Grafica vettoriale, cos’è il formato SVG (Scalable Vector Graphics)

di Michele Costanzo Commenta

Grafica vettoriale
Nella grafica digitale esistono due grandi famiglie di formati. Si parla di grafica “raster” quando gli elementi di una immagine sono rappresentati attraverso una matrice di punti (o pixel). Si parla invece di grafica vettoriale quando gli elementi di una immagine sono descritti attraverso funzioni matematiche opportune.

I vantaggi della grafica vettoriale

Una conseguenza di queste definizioni semplificate è che una immagine in grafica vettoriale è perfettamente scalabile, può cioè essere ingrandita o ridotta arbitrariamente senza perdita di dettaglio. In questo è evidente la differenza rispetto ad una immagine raster che “si sgrana” se ingrandita e perde dettagli se ridotta. In generale è possibile utilizzare la grafica vettoriale per rappresentare qualsiasi elemento grafico ma nella pratica le sue applicazioni più ricorrenti riguardano elementi di geometria non troppo complessa con superfici facilmente descrivibili matematicamente.

Il formato SVG – Scalable Vector Graphics

SVG, acronimo di Scalable Vector Graphics, è un formato di grafica vettoriale che ricopre una particolare importanza nel mondo del web. SVG è infatti definito come standard dal World Wide Web Consortium (W3C) ed assieme ad HTML e CSS rappresenta uno dei pilastri del web attuale e futuro.

I file SVG utilizzano una rappresentazione XML e sono quindi dei semplici file di testo molto leggeri e facili da editare. Lo standard Scalable Vector Graphics è supportato da tutti i maggiori browser grafici (anche se non sempre in maniera completa) ed è gestito da molti programmi di grafica che possono salvare anche in questo formato. SVG tra le altre cose può essere utilizzato per creare oggetti interattivi e elementi grafici in grado di adattarsi alle dimensioni dello schermo.