Google Doodle celebra Alexander Calder

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Il Google Doodle di oggi è dedicato ad Alexander Calder, uno scultore diventato famoso per la creazione di grandi sculture di arte cinetica chiamate mobili, nato 113 anni fa...

Il Google Doodle di oggi è dedicato ad Alexander Calder, uno scultore diventato famoso per la creazione di grandi sculture di arte cinetica chiamate mobili, nato 113 anni fa. L’opera utilizzata quest’oggi esiste realmente e si chiama “Trap and Fish Tail” ed è esposta al Museum of Modern Art di New York.

Il Google Doodle è animato, infatti Google non tralascia neppure l’aspetto cinetico di questa famosa opera proponendo all’utente lievi movimenti quando il mouse passa sopra all’immagine. Ma vediamo nel dettaglio chi era Alexander Calder a partire dalle origini e dalle sue opere più conosciute. Lo scultore nasce da una famiglia di artisti il 22 luglio 1898 a New York, infatti il nonno è uno sculture famoso e anche il padre ha prodotto molti monumenti pubblici, soprattutto a Philadelphia, mentre la madre era una ritrattista professionista. Fin da piccolissimo dimostrò grande abilità nella scultura, infatti a 11 anni regalò ai propri genitori un cane e una papera realizzati con un foglio di ottone.

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I genitori hanno sempre incoraggiato la sua creatività, ma non volevano che diventasse un’artista perché avrebbe dovuto combattere ogni giorno per affermarsi senza avere una sicurezza economica, così si laureò nel 1919 in ingegneria. Nonostante un posto di lavoro presso la New York Edison Company, decise di lasciare tutto per lavorare come fuochista su una nave diretta in Guatemala e poi in una segheria finché si rese conto che fare l’artista era l’unica cosa che lo rendeva felice. Nel 1926 Calder si trasferì a Parigi dove iniziò a progettare giocattoli per poi creare il famoso Circo Calder, un circo in miniatura costruito con filo metallico, spago, gomma, stracci ed altri oggetti di recupero, mentre negli anni successi iniziò a organizzare mostre dove esponeva tutte le sue creazioni. Morì nel 1976 a New York.