Maurizio Cattelan a Milano con sole 4 opere. Fino al 24 ottobre

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La Sala delle Cariatidi ospita “La Nona Ora” (è l’ora in cui Cristo muore sulla croce dopo aver invocato il Padre), opera in cui la figura di Papa Giovanni Paolo II, appoggiato alla croce, viene abbattuto da un meteorite, simbolo dei mali terreni..

Si chiama L.O.V.E. e troneggia, con un’altezza di 11 metri e le sue 6 tonnellate di marmo di Carrara, in Piazza Affari a Milano. Una di quelle opere, come si suol dire, di sostanza e di…forma. Ed è proprio la forma ad aver scatenato indignazioni, imbarazzi e stupore tra quanti già al solo sentir parlare di Maurizio Cattelan gridano allo scandalo e al cattivo gusto.
L.O.V.E. è una mano mozzata (le dita pare siano state spezzate come atto vandalico a Carrara, sembra invece più plausibile abbia voluto evocare il gesto del saluto hitleriano sbeffeggiandolo) il cui unico dito rimasto in piedi è quello medio. Ad aver creato scompiglio è stata proprio la collocazione dell’opera in Piazza Affari, cuore della finanza milanese.
Le polemiche dunque hanno preceduto l’arrivo di Cattelan a Milano. Un lungo braccio di ferro e liti sulle opere da esporre nonché sui luoghi in cui esporre e la durata delle esposizioni.
Il dito medio resterà in Piazza Affari fino al 3 ottobre, mentre sarà possibile ammirare la mostra di Cattelan a Palazzo Reale – ricordiamo anche, nella stessa sede, “Il Sogno si avvicina”. Salvator Dalì a Milano dal 22 settembre – , con solo 3 opere (questo è quanto è stato concesso), quelle contro le ideologie, fino al 24 ottobre.



La Sala delle Cariatidi ospita “La Nona Ora” (è l’ora in cui Cristo muore sulla croce dopo aver invocato il Padre), opera in cui la figura di Papa Giovanni Paolo II, appoggiato alla croce, viene abbattuto da un meteorite, simbolo dei mali terreni. L’artista ha rivelato che il Papa altri non è che suo padre con il quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale.
Ci sono poi il bambino tamburino, Untitled (2003), e la donna di spalle, crocifissa, Untitled (2009). Il bambino che batte il tamburo venne collocato sul tetto del museo Ludwig di Colonia. Ricorda Oskar, il protagonista del film di Gunter Grass ne “Il tamburo di latta”. La donna che per molti è crocifissa in realtà è semplicemente lasciata dall’artista così com’era stata imballata per affrontare senza danni il trasporto. E’ stata esposta di fronte ad un piccolo cimitero, sul muro della chiesa di Stommel vicino Colonia, in Germania.