Al PAC Franko B. propone un’inedita performance dal titolo “Love in times of pain”, legata ad una sua omonima installazione del 2009. Un universo amoroso fatto di dolore, di erotismo, di assenza, di morte..
E’ infatti proprio questo lo strumento attraverso il quale Franko B comunica il tormento dell’esistenza. Artista e opera sono un tutt’uno, non esistono distinzioni tra soggetto e oggetto, tra arte e vita.
All’inizio degli anni ’90 conquista il pubblico londinese della Tate Modern, dell’ICA e della South London Gallery diventando protagonista indiscusso e artista di fama internazionale, assolutamente senza eguali.
Al PAC Franko B. propone un’inedita performance dal titolo “Love in times of pain”, legata ad una sua omonima installazione del 2009. Un universo amoroso fatto di dolore, di erotismo, di assenza, di morte. L’artista esprime tutto ciò caricando, oltre al suo stesso corpo, tele e animali imbalsamati, alcuni mutilati di cui è possibile vedere solo la testa, intrappolati in strati e strati di colore nero, un contrasto fortissimo con il colore bianco utilizzato in una sua precedente performance (“I miss You”, 2003), per coprire i tatuaggi sul suo corpo diventato pagina o tela su cui scrivere o dipingere e, dunque, comunicare.
Il nero ritorna anche nell’acrilico dei dipinti “Black Painting” del 2007. La tela è bianca; i corpi, i volti, gli animali sono tratteggiati da un filo di cotone rosso, ancora un richiamo a I miss you in cui sul corpo totalmente bianco dell’artista emergevano rigoli di sangue.
L’esposizione è a cura di Francesca Alfano Miglietti mentre l’allestimento della mostra è stato affidato all’archi-designer Fabio Novembre.