Il Museo della Shoah a Roma: un’enorme scatola nera

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Una struttura che sorgerà all’interno del parco di Villa Torlonia, vicino alle catacombe ebraiche in suolo pubblico alle quali sarà collegata, e che avrà la forma di un’enorme scatola nera..

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Roma avrà presto il suo “Museo della Shoah”, frutto della donazione della Lamaro Appalti al Comune della Capitale.
Il progetto, la cui costruzione ha subito rallentamenti per via di lunghe procedure burocratiche, porta la firma degli architetti Luca Zevi e Giorgio Tamburini e si pensa potrà essere consegnato alla città entro i prossimi tre anni.

Una struttura che sorgerà all’interno del parco di Villa Torlonia, vicino alle catacombe ebraiche in suolo pubblico alle quali sarà collegata, e che avrà la forma di un’enorme scatola nera, su un lato della quale (la facciata principale) saranno incisi i nomi degli ebrei italiani deportati nei campi di concentramento nazisti dal 1943 al 1945.
Il Museo sarà composto da 8 piani, quattro dei quali saranno interrati per rispettare anche la presenza dei vicini edifici.



L’atrio d’ingresso e la sala sovrastante dedicata allo scrittore Primo Levi, saranno contenuti all’interno di un volume che, oltre a restringersi via via verso l’alto, sarà tagliato su più livelli per lasciar spazio ad un percorso pedonale aereo, il quale accompagnerà le persone ai livelli inferiori.
Una volta entrati nel Museo, uno scalone centrale condurrà in alto i visitatori. Da qui si scenderà attraverso una rampa di scale che andrà in profondità nel pavimento, un percorso attraverso il quale avverrà il racconto dello sterminio: partendo dalla fine, dalle camere a gas, si risalirà fino agli inizi per poi culminare in una grande sala ipogea con il plastico del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.La superficie espositiva prevista è di 2590 metri quadrati.