Robert Doisneau alla Fondazione FORMA di Milano. Fino al 27 novembre

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Robert Doisneau, Le Manege de Monsieur Barre, 1955

Scegliere anche solo un’immagine di Robert Doisneau, in questo caso per la copertina dell’articolo, non è mai un’impresa facile. Svelano tutte una magia, una poesia e una dolcezza che lasciano un segno dentro di noi.
Robert Doisneau sarà in mostra alla Fondazione FORMA di Milano fino al 27 novembre 2010 con due personali, “Dal mestiere all’opera” e “Palm Springs 1960”, nate dalla collaborazione con la famiglia Doisneau e la Fondation Cartier-Bresson di Parigi.
Il fotografo francese per tutta la sua vita (morì nel 1994 a 82 anni) si dedicò a ritrarre la gente comune, quella incontrata tra le strade della periferia di Parigi, la sua Parigi, da cui non riuscirà mai a staccarsi del tutto. Foto geniali e indimenticabili, di questo era capace l’artista di Montrouge, che amava immortalare i bambini per strada, intenti a giocare o a combinare qualche marachella, e gli amanti desiderosi di fermarsi in mezzo al caos di una via per scambiarsi un tenero bacio.



“Dal mestiere all’opera” conta circa 100 stampe originali tra le quali anche alcune inedite che fanno parte sia del suo atelier che di collezioni pubbliche e private francesi. Scatti che rivelano un mondo di cui Doisneau ha sempre dichiarato di voler provare l’esistenza. “Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere”, ha detto.
Ma sicuramente, delle due esposizioni, quella che sorprende di più lo spettatore è “Palm Springs 1960”. In quell’anno la rivista Fortune gli commissionò una serie di scatti da realizzare proprio a Palm Springs, nel deserto della California. Questa volta il bianco e nero ha lasciato spazio a delle sorprendenti e vivaci fotografie a colori ma, forse, sarebbe più esatto dire il contrario: il colore ha preso prepotentemente spazio.