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Gabriel Orozco: tra manipolazione e disorientamento

Prendetevi del tempo per visitare Parigi, le Centre Pompidou e la mostra di Gabriel Orozco qui al centro d’arte contemporanea fino al 3 gennaio 2011.
Orozco è un artista internazionale davvero unico. La sua unicità esplode nella diversità delle opere da lui prodotte (sculture, fotografie, disegni, dipinti), dai materiali di volta in volta impiegati e dalle insolite unioni di elementi tra loro spesso differenti. Ma la vera caratteristica di questo artista messicano è proprio quella di non avere una caratteristica. Non possiamo definire il suo stile, le sue opere. Ogni pezzo è a sé, ogni opera è un impulso scaturito da un’idea, da un libro, da un luogo. Ciò che avverte lo spettatore guardando i suoi lavori è una sensazione di disorientamento, un turbamento percettivo.

“Write a Bike” per tutti!

Si chiama “Write a Bike” e, per il momento, è solo un progetto sulla carta.
Juri Zaech, giovane art director e designer d’origine svizzera che vive e lavora a Parigi, è la mente geniale che ha partorito l’idea di una serie di biciclette super-personalizzate il cui telaio prende la forma, scritta, del nome del proprietario. Un intero alfabeto di lettere usate, dunque, per comporre dei nomi propri, come Andrea, Matilde, Regina, nomi combinati a volte pensati anche per dei tandem, scritti con un font in stile vintage che dà l’idea del movimento.

Robert Doisneau alla Fondazione FORMA di Milano. Fino al 27 novembre

Robert Doisneau, Le Manege de Monsieur Barre, 1955

Scegliere anche solo un’immagine di Robert Doisneau, in questo caso per la copertina dell’articolo, non è mai un’impresa facile. Svelano tutte una magia, una poesia e una dolcezza che lasciano un segno dentro di noi.
Robert Doisneau sarà in mostra alla Fondazione FORMA di Milano fino al 27 novembre 2010 con due personali, “Dal mestiere all’opera” e “Palm Springs 1960”, nate dalla collaborazione con la famiglia Doisneau e la Fondation Cartier-Bresson di Parigi.
Il fotografo francese per tutta la sua vita (morì nel 1994 a 82 anni) si dedicò a ritrarre la gente comune, quella incontrata tra le strade della periferia di Parigi, la sua Parigi, da cui non riuscirà mai a staccarsi del tutto. Foto geniali e indimenticabili, di questo era capace l’artista di Montrouge, che amava immortalare i bambini per strada, intenti a giocare o a combinare qualche marachella, e gli amanti desiderosi di fermarsi in mezzo al caos di una via per scambiarsi un tenero bacio.