Il Leone d’Oro per la Migliore Partecipazione Nazionale va al Regno del Barhain che, presente al Padiglione alle Artiglierie, all’Arsenale con Bahrain Urban Research Team, LAPA e Camille Zakharia, ha presentato i cambiamenti della linea costiera del Paese e rivendicato il mare come spazio pubblico.
Altro Leone d’Oro, questa volta per il Miglior Progetto, è andato al giapponese Junya Ishigami+associates (alle Corderie dell’Arsenale) con “Architecture as air: Study for château la coste” che porta all’estremo i limiti della corporeità, della visibilità, della leggerezza e soprattutto quelli dell’architettura stessa.
Il Leone d’Argento per il partecipante più talentuoso va a OFFICE Kersten Geers David Van Severen (Belgio) + Bas Princen (Olanda) che espongono al Giardino delle Vergini, Arsenale, con “Garden Pavilion (7 Rooms / 21 Perspectives)” dove analisi fotografica ed intervento progettuale convivono senza forzature.
Tre le Menzioni speciali. La prima ad Amateur Architecture Studio (Cina, espone alle Corderie, Arsenale) con il progetto “Decay of a Dome”; altra menzione speciale per lo Studio Mumbai (India, espone alle Corderie, Arsenale) con il lavoro “Work Place” ed infine a Piet Oudolf (Paesi Bassi, espone al Giardino delle Vergini) con “Il Giardino delle Vergini”.
Il direttore della Mostra, Kazuyo Sejima, aveva già anticipato a luglio che il Leone d’oro alla carriera sarebbe stato assegnato a Rem Koolhaas, mentre il Leone d’oro alla memoria sarebbe toccato al giapponese Kazuo Shinohara.
La Giuria che ha assegnato i vari premi era composta dalla spagnola Beatriz Colomina, Presidente della Giuria, dagli italiani Francesco Dal Co e Joseph Grima, dal giapponese Arata Isozaki, dallo svizzero Moritz Küng e dalla vietnamita Trinh T. Minh-ha.