Come ottimizzare le immagini di un sito web

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Per qualsiasi attività commerciale, avere un sito web è indispensabile. Ci sono alcuni casi, però, in cui la parte del leone la fanno le immagini. Basti pensare a e-commerce che vendono prodotti online, ma anche a siti vetrina di fotografi, di ristoranti, di alberghi e altre strutture turistiche. Insomma, bene avere un sito graficamente accattivante, ottimo avere contenuti testuali di valore, ma grande attenzione va prestata anche all’ottimizzazione delle immagini.

ottimizzare immagini

Si parla di ottimizzazione per i motori di ricerca quando ci si riferisce a tutte le operazioni che consentono a un sito web di posizionarsi correttamente su Google, Bing o simili. Ma in cosa consiste esattamente? Le professioniste di Quindo, agenzia SEO verticale, definiscono tre pilastri principali: struttura, contenuti e autorevolezza. Quando tutti e 3 sono ottimizzati, il sito web ha maggiori probabilità di posizionarsi correttamente sui motori di ricerca per determinate parole chiave o query.

Il punto focale della questione è che spesso “contenuti” coincide con “contenuti testuali” perché non tutti sanno che anche le immagini possono e dovrebbero essere ottimizzate. Ma come si fa? È necessario scegliere immagini, sebbene ad alta risoluzione, non troppo pesanti. Qui gli amanti della fotografia storceranno il naso, ma bisogna ricordare che i naviganti di internet sono persone. E non solo: sono persone che vanno di fretta, che spesso visitano un sito da un dispositivo mobile e che quindi non rimarranno ad aspettare il caricamento di grandi immagini pesanti, non importa quanto siano belle.

Una volta scelte le immagini, queste vanno rinominate correttamente in base alla pagina di destinazione. Per esempio, la foto di un resort in riva al mare che si trovi in un articolo con le 10 strutture alberghiere più belle della Sardegna avrà come titolo migliori-hotel-sardegna.jpeg o qualcosa di simile. Che le immagini abbiano la parola chiave nel titolo è importante perché questo sarà scansionato dai crawler di Google, per capire di cosa parla quella determinata pagina. Per lo stesso motivo va ricordato che le immagini devono avere tutte nomi diversi e, se si trovano in pagine diverse, essere ottimizzate per la relativa keyword.

Troppa confusione? Facciamo un altro esempio. Un e-commerce di abbigliamento vuole vendere jeans di diversi brand. Diverse immagini dello stesso paio di jeans saranno rinominate jeans-nome_brand-nome_modello.jpeg; jeans-nome_brand-nome_modello-dettaglio.jepg, jeans-nome_brand-nome_modello-tasca.jpeg ecc. Essere specifici e usare titoli “parlanti” aiuta Google a posizionare il sito web per la keyword jeans-nome_brand, ma anche gli utenti. Il nome dell’immagine, se inserito nel meta tag “alt” funge infatti da testo alternativo. Cosa vuol dire? Che chi ha un dispositivo troppo poco potente per scaricare l’immagine, ne leggerà la descrizione così come i dispositivi di lettura per ipovedenti. Come in ogni attività SEO, l’ottimizzazione delle immagini guarda alle linee guida di Google ma anche all’effettiva esperienza dell’utente.

E se un sito web contesse centinaia o migliaia di immagini? È una situazione più frequente di quel che si creda: succede ai grossi e-commerce, ai siti di comparazione prodotti, ai siti di prenotazione di alberghi e ristoranti. Moltissime pagine, e per ogni pagina moltissime immagini. Un’ottimizzazione manuale è piuttosto complessa, ma si possono installare dei plug-in che ridurranno la dimensione delle foto e ricaveranno l’attributo “alt” dal titolo o dal contesto.

L’intelligenza artificiale poi è la prossima frontiera di tutti i lavori manuali e ripetitivi, come l’ottimizzazione delle immagini. Basterà usare il software giusto perché ogni foto venga rinominata e ottenga l’attributo descrittivo corretto in maniera automatica, grazie all’AI che riconosce le immagini e ne intuisce il contesto. Insomma, per rendere completamente ottimizzato un sito web, almeno dal punto di vista dei contenuti multimediali, basteranno pochi click. Per tutto il resto, meglio rivolgersi alle professioniste e ai professionisti del settore.