Artisti
Chris Scarborough tra manga e fantascienza
Dopo la laurea presso il Savannah College of Art and Design nel 2000, incominciò ad esporre in numerose gallerie in tutti gli Stati Uniti e molti giornali specializzati (High Fructose Magazine, Dart International Magazine, Alarm Magazine, NY Arts Magazine ecc.) iniziarono a parlare di lui e delle sue opere.
Negli ultimi dieci anni Chris Scarborough ha creato disegni e manipolato foto ispirandosi ai manga giapponesi e alla fantascienza.
Ripo: Graffiti tipografici
Trasferitosi a Barcellona nel 2006, in breve tempo si fa conoscere e apprezzare nella scena locale, lo stesso anno intraprende un viaggio attraverso 24 paesi europei facendosi ospitare da una serie di street artist e writers locali conosciuti in rete.
Successivamente farà un secondo viaggio intitolato “South Central Tour” che dura 6 mesi attraverso undici paesi del Centro e Sudamerica.
Leonardo Pivi alla Marena Rooms Gallery di Torino
L’artista romagnolo che sceglie come soggetti le icone protagoniste dei giorni nostri come ad esempio il polpo Paul che predice i risultati dei mondiali di calcio, il casco “autoritratto” infilato da Valentino Rossi al Gran Premio del Mugello nel 2008, la “caduta” del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Montecatini Terme.
Linnea Strid e l’iperrealismo
Linnea Strid è un’artista che abita a Uppsala, in Svezia, dove crea i suoi dipinti ad olio. L’elemento centrale dei suoi lavori è L’acqua, Linnea la rappresenta in un modo che confonde lo spettatore, così chi guarda le sue opere non riesce a capire se si tratta di una fotografia o di un dipinto.
Jonathan Adler, una fantasia senza limiti
Gabriel Orozco: tra manipolazione e disorientamento
Orozco è un artista internazionale davvero unico. La sua unicità esplode nella diversità delle opere da lui prodotte (sculture, fotografie, disegni, dipinti), dai materiali di volta in volta impiegati e dalle insolite unioni di elementi tra loro spesso differenti. Ma la vera caratteristica di questo artista messicano è proprio quella di non avere una caratteristica. Non possiamo definire il suo stile, le sue opere. Ogni pezzo è a sé, ogni opera è un impulso scaturito da un’idea, da un libro, da un luogo. Ciò che avverte lo spettatore guardando i suoi lavori è una sensazione di disorientamento, un turbamento percettivo.
Vanessa Winship. “Sweet Nothings” a Milano fino al 6 novembre
Non a caso proprio gli scatti raccolti nel suo “Albanian Landscape” e realizzati nei Balcani, le son valsi la menzione d’onore nel 2003 all’interno del concorso Oscar Barnack, ma è con “Sweet Nothings: Rural School Girls” che cinque anni più tardi vincerà il primo premio dell’ambitissimo World Press Photo nella categoria Ritratti. In questo suo lavoro, presente alla MC2 Gallery di Milano, la Winship fotografa una serie di allieve di una scuola di campagna della Turchia orientale. Ciò che emerge dai loro sguardi e dalla solennità delle loro pose, a volte vicinissime l’una all’altra, è la semplicità e la fragilità di queste bambine ma, soprattutto, la loro naturalezza e spontaneità.
FRANKO B. : l’artista che esibisce se stesso. Al PAC di Milano
E’ infatti proprio questo lo strumento attraverso il quale Franko B comunica il tormento dell’esistenza. Artista e opera sono un tutt’uno, non esistono distinzioni tra soggetto e oggetto, tra arte e vita.
All’inizio degli anni ’90 conquista il pubblico londinese della Tate Modern, dell’ICA e della South London Gallery diventando protagonista indiscusso e artista di fama internazionale, assolutamente senza eguali.









